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Spesso pensava che se "Villa Azzurra fosse tutto il mondo" la mamma non avrebbe avuto nessuna colpa, lei avrebbe potuto sentirsi tranquilla con suo fratello, la diversità sarebbe stata la normalità, la danza dei minuscoli esseri avrebbe rilassato tanti altri bambini, tutto sarebbe stato più semplice e soprattutto nessuno l'avrebbe commiserata per essere la sorella di Riccardo. Aveva anche sognato tutte le sue compagne di classe, ognuna con un problema diverso: c'era chi non camminava, chi non parlava, a Cristina mancavano le braccia e Silvia assomigliava moltissimo a Claudio. Nel sogno giocavano insieme ed erano felici, per nulla preoccupate di come apparivano; forse per la prima volta si divertivano veramente. La realtà era un'altra: esistevano due mondi, che non avevano intenzione di incontrarsi, di conoscersi, di amarsi.